Carta etica dei valori

Il Movimento per la Rinascenza Umanistica riconosce come principi fondanti quelli della Costituzione italiana, insieme a quelli sanciti nelle Carte sui diritti umani e sulle libertà fondamentali, ed in particolare quelli legati alla centralità del lavoro come mezzo di promozione sociale, economica e culturale della Nazione, all’Uguaglianza formale e sostanziale dei cittadini e allo Sviluppo della cultura, della tutela ambientale e del patrimonio storico ed artistico del Paese.

Ad integrazione viene precisato che tutti i soci del Movimento per la Rinascenza Umanistica :

  1. Riconoscono come fondamentali i valori della Democrazia e considerano il confronto una ricchezza.
  2. Concepiscono le attività associative, sociali, culturali e di indirizzo politico come assunzione di responsabilità, servizio alla società e risoluzione dei problemi legati ai bisogni dell’individuo.
  3. Ritengono fondamentale l’uguaglianza di genere e la piena partecipazione a tutte le attività politiche, culturali, sociali delle donne.
  4. Garantiscono in ogni circostanza onestà, sobrietà e correttezza.
  5. Rinunciano ad ogni incarico che possa portare ad un privilegio personale o che possa portare un diretto beneficio patrimoniale personale, del proprio nucleo familiare o dei conviventi, dei parenti o affini.
  6. Si impegnano a non favorire in nessun modo i propri familiari e tutte le persone con le quali si abbiano rapporti professionali.
  7. Gli associati eletti in liste politiche e/o designati a cariche istituzionali si impegnano a contribuire personalmente all’attività del Movimento in maniera proporzionale alle indennità percepite.
  8. Adottano come unico metro di giudizio per la valutazione delle persone e per l’assegnazione degli incarichi la competenza, la serietà dell’impegno, lo stile ed il merito.
  9. Si impegnano a rassegnare dimissioni immediata dal Movimento nel caso in cui

a) venga emesso decreto che dispone il giudizio;

b) venga emessa misura cautelare personale non annullata in sede di impugnazione;

c) venga emessa sentenza di condanna, ancorché non definitiva, ovvero a seguito di patteggiamento; per un reato di mafia, di criminalità organizzata o contro la libertà personale e la personalità individuale; per un delitto per cui sia previsto l’arresto obbligatorio in flagranza; per sfruttamento della prostituzione; per omicidio colposo derivante dall’inosservanza della normativa in materia di sicurezza sul lavoro.

10. Concordano per la reintegrazione dei dimissionari di cui all’art.9 qualora le condizioni ostative alla partecipazione vengono meno in caso di sentenza definitiva di proscioglimento, di intervenuta riabilitazione o di annullamento delle misure cautelari.