Abbiamo riscontrato molte analogie di pensiero e di obiettivi all’interno del
“Patto Internazionale sui Diritti Economici Sociali e Culturali” del 1966 e
successivamente approvato dalla Assemblea Federale 1991, in vigore per la Svizzera
dal 18 settembre 1992.
Si riporta qui una sintesi dei principi enunciati dalla Nazioni Unite in cui ci
riconosciamo e aderiamo.
In conformità a questi principi, il nostro Movimento li sposa in modo significativo. I valori che il nostro Movimento sostiene con forza e vigore si allineano sostanzialmente al contenuto di questo Patto Internazionale.
Noi riconosciamo e aderiamo a tutto quello inerente alla dignità della famiglia i loro
diritti uguali e inalienabili, in quanto essi costituiscono il fondamento della libertà,
della giustizia e della pace nel mondo. Aderendo, a questa importante dichiarazione
universale, l’ideale dell’essere libero consiste nel godere della Libertà dal timore e
dalla miseria. Tutto questo lo si può ottenere soltanto creando i presupposti che
consentano a ciascuno di godere dei propri diritti Economici – Sociali- Culturali,
come di quelli Civili e Politici. La relazione di cui sopra si fa menzione, obbliga
come si riscontra nello statuto delle Nazioni Unite, l’adesione degli Stati partecipanti
di rispettare e osservare i Diritti Universali della LIBERTÀ dell’UOMO.
Teniamo conto che l’individuo ha dei doveri verso gli altri, verso sé stesso e verso la
collettività a cui appartiene. Egli è, inoltre tenuto a sforzarsi di promuovere i Diritti
enunciati e riconosciuti nel suddetto patto. Tutti i popoli hanno autodeterminazione,
essi decidono in piena LIBERTÀ del loro STATUTO POLITICO.
Perseguono liberamente il proprio sviluppo economico sociale e culturale. A tal scopo, tutti i
popoli possono disporre liberamente delle PROPRIE RICCHEZZE, anche di quelle NATURALI, senza obblighi derivanti dalla cooperazione economico Internazionale fondata dal diritto di mutuo interesse e dal diritto Internazionale.
Un popolo, inoltre, non può essere privato dei propri mezzi di sussistenza, gli Stati altresì aderenti a
questo Patto compresi quelli responsabili di Amministrazioni di territori non
autonomi e di quelli in Amministrazione fiduciaria, debbono promuovere il diritto di
autodeterminazione dei Popoli stessi rispettando tale diritto in conformità degli
Statuti delle Nazioni Unite.
Ciascuno degli Stati Partecipanti a questi statuti, si impegnano anche a cooperare sia
attraverso l’assistenza internazionale nel campo economico e tecnico affinché venga
assicurato l’uso di mezzi appropriati, comprese le misure legislative per la piena
attuazione dei diritti riconosciuti nel patto summenzionato, senza alcuna
discriminazione di razza di colore di sesso di lingua di religione come di opinione
politica, così come di ceto o di censo.
Sarà necessario, inoltre, che si tenga conto dei
diritti di ogni individuo, delle diverse economie nazionali. Coloro che partecipano a
questo programma, si impegnano a riconoscere a uomini e donne la parità giuridica
gli stessi diritti economici e sociali. Tutto questo in conformità con gli articoli dello
statuto e con l’obiettivo di promuovere il benessere generale in una società
democratica- liberale. Per quanto riguarda il diritto inalienabile di ogni uomo quello
del lavoro, affinché abbia la possibilità di guadagnarsi una autonomia sociale e una
indipendenza economica. A tale proposito per rendere concretamente questa realtà
sociale, saranno necessari programmi specifici di orientamento, formazione tecnica e
professionale come anche una elaborazione di politiche tecniche per assicurare un
costante sviluppo economico sociale e culturale. Come anche le giuste condizioni di
salvaguardia dei fondamenti di libertà politiche ed economiche, per trasformare una
condizione attuale aberrante, in una realtà soddisfacente e quindi produttiva.
Il diritto inalienabile di ciascuno ad avere giuste e favorevoli condizioni di lavoro,
consentiranno anche attraverso una equa remunerazione di realizzare una qualità
della vita sana ed equilibrata. Dal momento che si ritiene di fondamentale importanza
per la famiglia e per il lavoro che le donne e in particolare le madri, debbano ricevere
una adeguata attenzione in ciascun ambito lavorativo., bisognerà a tal proposito
creare all’interno di ogni struttura lavorativa comprese piccole realtà, che lo Stato
consenta e agevoli (con condizioni economiche favorevoli) la creazione di asili nido
con personale adeguatamente formato allo scopo. Ci piace qui ricordare un momento
storico felice del Nostro Paese a partire dagli anni 60, di due particolari realtà legate a
queste iniziative in merito all’assistenza materna sul lavoro. Due sindaci di grande
spessore hanno realizzato questa realtà mai più ripetuta perché? Giorgio La Pira a
Firenze ed Ernesto Nathan a Roma. Questi due personaggi, di spicco etico e morale
“mosche bianche”, dimostrarono a suo tempo di poter realizzare un sostegno
consistente a favore della famiglia e della continuità produttiva nell’ambito
femminile lavorativo. Uomini di buona volontà, possono realizzare per il Bene
dell’Uomo e dell’Umanità, realtà di miglioramento di alcuni aspetti dell’ambiente
sociale, individuale e collettivo. Creare realtà sociali che favoriscono un equilibrio
psicologico anche nell’ambiente lavorativo, che producono come risultato maggiore
produttività insieme ad una migliore igiene mentale. Noi vogliamo ambiziosamente
ristabilire una condizione più sana ed armoniosa tra individui ed ambiente, tenendo
sempre presente e al centro di questa realtà esistenziale l’uomo come base per la
costruzione di una realtà sociale (collettività) economica culturale tendente al ben-
essere. Il feedback di questa intelligente conduzione ci porterebbe a toccare con mano
risultati positivi e soddisfacenti ad ogni livello osservato. Tutto questo ha lo scopo di
sostenere le famiglie e le donne in particolare non affliggendo queste ultime con uno
stato persistente di ansia e frustrazione in generale (figli). Accordare quindi questa
protezione e assistenza più ampia possibile alla famiglia, nucleo naturale e
fondamentale della società ci condurrebbe verso un salto qualitativo di produttività e
miglioramento della vita stessa. Tutto questo potrebbe fungere da prevenzione per
uno stato psicologico di maggior equilibrio e serenità personale e collettiva.
Naturalmente il trattamento dovuto, di cui già oggi le madri beneficiano, con il
periodo di tempo ragionevole prima e dopo il parto (congedo retribuito) potrebbe
essere affiancato poi da quanto da noi sopra indicato.
Le misure applicate da tutti gli
stati anche riguardanti le politiche inerenti: LAVORO ISTRUZIONE e SANITA’,
dovranno pretendere la verifica della piena attuazione di diritti inerenti negli ambiti
sopra citati.
Alcune riflessioni filosofiche generali, la pretesa di Husserl di iniziare radicalmente
da zero partendo dalle cose stesse, appare ad Heidegger una illusione, bisogna
secondo quest’ultimo procedere alla distruzione di quanto fin qui costruito per
mettere allo scoperto i presupposti rimasti nascosti per la realizzazione progettuale
“dell’individuo”.
Ogni epoca, dunque, risulta caratterizzata dalla compresenza di vari fattori, la
filosofia di Nietzsche consente di scoprire i tratti costitutivi della nostra epoca, su
questa filosofia Heidegger torna a riflettere a più riprese prendendo in esame il
Nietzschiano “DIO È MORTO”, fortemente alterato e frainteso da questo autore che
spiega così appassionatamente il nichilismo storico del suo tempo che pur ci riguarda
da molto vicino anche ai giorni nostri, per una crescente penalizzazione della nostra
identità e delle nostre tradizioni. Nietzsche pensa all’essere umano come volontà di
potenza che mira ad incrementarsi costantemente e che torna eternamente in un
divenire incessante che porta l’uomo ad innalzarsi sopra di sé in vista del proprio
essere spirituale.
Qual’ è il nostro pensiero? Entrambe le posizioni sono utili, mantenere la memoria
storica di ciò che siamo stati, può e deve essere la base per ricominciare/proseguire.
Nella società attuale, tutto ciò che è, è massificato a causa della riduzione planetaria
delle distanze, dei confini, della diffusione dei mezzi tecnici della comunicazione
(Globalizzazione). Tutto ciò si presenta sotto la terribile minaccia di varie forme di
distruzione sociale. In questa realtà esistenziale dobbiamo chiederci se il progresso
tecnologico, ha solo lo scopo relativo di facilitare la vita dell’uomo e non solo
l’aumento “della produttività e competitività” tra esseri umani, piuttosto che
l’obiettivo di creare benessere per tutta la società? Ha forse ragione Hobbs quando
dice “Homo Homini Lupus” (L’Uomo è Lupo con i propri simili) Nel mondo della
tecnica l’uomo perde la sua essenza che risiede nel salvaguardare la verità per
metterla al riparo della sua inesauribilità, la tecnica moderna quindi assoggetta il
mondo fino a renderlo dipendente con il suo incantesimo. In questo si ravvisa un
pericolo per l’umanità in cui si genera l’illusoria impressione che in questa società
non sussista pericolo alcuno o limiti. Ciò non vuol dire rinunciare o mantenersi al di
fuori da questo progresso tecnologico per una nostalgia improbabile ad un ritorno
assurdo di una situazione pre-tecnologica: la misura e l’equilibrio sono la soluzione,
“dov’è il pericolo cresce anche ciò che salva” (Hölderlin), in altre parole, proprio
quando il pericolo si rivela come tale allora ci può essere la svolta e si può essere
richiamati al fatto che l’uomo non è mai del tutto disponibile ad essere usato
dall’uomo stesso. In virtù di questo aspetto si può ricercare di non praticare in modo
cieco o come semplice strumento di dominio della natura e dell’uomo stesso tutta la
tecnologia a nostra disposizione, in parole povere il “creatore” non diventi
suddito/sottomesso a ciò che egli stesso ha creato.