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Movimento per la Rinascenza Umanistica

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ISTRUZIONE


Riflettiamo sulla gestione politica negli ultimi decenni. Si può affermare quasi senza ombra di dubbio, che i nostri rappresentanti politici sono stati del tutto inadeguati a gestire gli affari pubblici e quando lo hanno fatto, lo hanno realizzato in modo scazonte, decisamente insufficiente per incapacità, per ignoranza e talvolta per malafede, di fatto nel tempo, abbiamo perso diverse delle nostre caratteristiche fondamentali del nostro essere Italiani, una identità, un senso di appartenenza alle nostre più antiche tradizioni: la fede, un aspetto di spiritualità e di cultura che da sempre ci hanno contraddistinto come popolazione in un continuo divenire evolutivo con un DNA di cultura, di storia, di arte che ha formato la nostra essenza più nobile delle nostre radici. I problemi che da numerosi anni affliggono questa amata terra, sono sotto gli occhi di tutti e sono di diversa natura. Per affrontare i problemi di domani, bisogna agire nel presente, oggi, fare una scelta politica coraggiosa, audace, determinata e assoluta. Negli ultimi trent’anni abbiamo perso i nostri diritti sociali con tanta fatica acquisiti, per cui si è combattuto e lavorato alacremente; c’è stato certamente un declino dei principi etici, morali e tutto questo, ed altro ancora, hanno generato sfiducia nel futuro e nelle istituzioni. Nessuno potrà smentire il graduale quanto ineluttabile declino culturale, etico e morale del nostro paese. Ci siamo supinamente adattati accettandole, quelle che sono state condizioni devastanti che hanno poi condotto fino ad oggi verso un procedere estremamente negativo e inefficace. Da tempo non si vive una condizione generale adeguata, dignitosa, produttiva e soddisfacente nel nostro Paese. Siamo afflitti da questa infelicità generale in modo personale e collettivo. Da tutto questo proviene un progressivo stato psicologico di frustrazione generale, di depressione, di rabbia e di reattività comportamentale conseguente. Faremo qui un breve elenco di quanto sopra accennato per dare una idea sommaria con una fotografia del nostro contesto sociale attuale: La perdita dei diritti sociali (il nostro non è più uno Stato di diritto), l’immigrazione è un problema di enorme portata sotto gli occhi di tutti, per non parlare della nostra condizione sanitaria, dell’istruzione, dell’industria del turismo ferita al cuore, devastata da regole ignobili che ne impediscono lo sviluppo e il suo progredire quotidiano. Proseguiamo con la condizione familiare sociale, la decrescita demografica con una natalità quasi del tutto inesistente. E’ bene sottolineare la grave condizione politica di questa realtà con un Presidente del Consiglio non eletto dal popolo, assolutamente inadeguato a gestire una crisi gravissima se non per accentuarla e peggiorarla in tutte le sue espressioni, producendo malessere in uno Stato già fortemente afflitto da crisi economica, lavorativa, ecc. ecc.
Il suo comportamento personale risulta cinico e indifferente alla sofferenza generale di un popolo inerme che non ha nemmeno la forza di ribellarsi a questo mostro. Vogliamo anche parlare del bilancio statale in cui si prevede un aumento delle spese militari e un taglio alle risorse destinate alla sanità e all’istruzione? Viviamo da oltre trent’anni una condizione sociale completamente immersa in un’Italia che persegue la via dell’ignoranza e celebra il totale disinteresse verso la cultura, fa crescere i suoi giovani nella culla dell’analfabetismo. Si distruggono teatri, musei, siti archeologici e altro ancora, per sostituirli con centri commerciali. Come farà la bellezza, che dovrebbe salvare il mondo, (anche secondo i Grandi Pensatori), ad agire in modo costruttivo ed efficace? Assistiamo inermi al nichilismo, all’approssimazione, all’arretratezza, ma ancor più alla superbia mal celata di coloro che amministrano in modo così insufficiente la “cosa pubblica”. Tutte le eccellenze del “Made in Italy”, orgoglio e marchio di distinzione di noi italiani, sono state rovinate e annientate per esportarle a poco prezzo. Come raggiungere di nuovo uno stato di equilibrio, di armonia, di sapere quando abbiamo abbandonato competenza lasciando impunemente sfuggire dalle nostre mani le eccellenze che abbiamo avuto? Siamo tutti responsabili di aver lasciato calpestare la nostra identità tradendo le nostre tradizioni. Oggi si vive in una realtà esistenziale completamente ribaltata rispetto ad un passato neanche troppo remoto, principi che sono stati disattesi, stracciati, gettati nel caos e in questa confusione non possiamo che produrre distruzione ma dalle ceneri risorgerà questa “Araba Fenice”! Possiamo ricostruire ripartendo dall’educazione, dalla cultura, dall’insegnamento, dall’amore per il sapere avendo compreso, se vorremo capirlo, che solo agendo in questa direzione possiamo risollevare i nostri cuori, recuperando il nostro orgoglio nazionale. Dobbiamo puntare su insegnanti competenti. Ripartire dalla famiglia sacra che deve essere protetta. Si diventa individui liberi e consapevoli attraverso l’acquisizione di concetti fondamentali: etici, morali, di disciplina, di conoscenza e consapevolezza di sé. Questi ed altri principi, sono gli strumenti che ci metteranno nuovamente nella nuova condizione di poter realmente scegliere il percorso di verità, di libertà, di coraggio, di amore necessari per costruire un mondo sano. Ci troviamo oggi, è bene dirlo, ribadirlo forte e chiaro, in una realtà esistenziale completamente caotica. Come uscire da questo? Come ripristinare l’ordine da cui si possa ripartire per una costruzione sana e duratura nel tempo? Ebbene, portare ordine non sarà una cosa semplice, il disordine che proviene dalla assenza di cultura, dalla pigrizia, dalla malafede, dalla cattiva gestione e dalla confusione creata tra due concetti base male interpretati: uguaglianza/parità (non siamo tutti uguali ma tutti abbiamo uguali diritti e pari dignità). La determinazione, la chiarezza di intenti, gli
obiettivi comuni e condivisi sono la Cura. Formiamo dunque ed investiamo sulle nuove generazioni, smettiamo di sfornare futuri analfabeti. Sotto il nostro sguardo si staglia una realtà di cui prendere atto con dolore: adolescenti arroganti, prepotenti che non riconoscono l’autorità in genere (insegnanti, famiglia, ecc. ecc.). Grande responsabilità di questo scempio ce l’hanno sia gli insegnanti che i genitori troppo permissivi e indulgenti verso comportamenti talvolta delinquenziali. Figli, giovani quasi totalmente inebetiti dall’uso eccessivo di una realtà virtuale, dai social media, dai videogiochi e dalla didattica a distanza che nega una relazione interpersonale causa alla lunga di disturbi del comportamento anche importanti. La formazione cerebrale e mentale condizionata da tutto questo disabitua l’individuo al lavoro, al pensiero produttivo, maturo, autonomo e fantasioso a danno della creatività. Il lassismo degli adulti nei confronti dei propri figli e alunni è preoccupante: sono complici di formazione di esseri totalmente incapaci, nella maggior parte dei casi, di comportamenti maturi e equilibrati mentre invece sono vittime della PNL (Programmazione Neuro Linguistica), della pressione e manipolazione mentale delle TV e dei Media, tutti uniformati sul comunicare un pensiero unico dal quale è quasi impossibile disallinearsi: “il pensiero omologo”. Da qualche anno nel settore dell’istruzione è stata introdotta sempre più incalzante, l’ideologia di “identità di genere” come cosa normale, mentre essa tende ad alterare, per modificarlo, un equilibrio della natura, che formerà sin dalle scuole primarie e fino agli istituti superiori, personalità spesso disarmoniche quando non squilibrate e disturbate psichicamente. Tutto ciò, prodotto dal nostro Sistema marcio, avallato da insegnanti impropriamente formati che negli anni hanno reso cristallizzate convinzioni difficili da modificare oggi e che comportano come sopra detto, conseguenze disfunzionali prodromiche a disturbi comportamentali di personalità (narcisismo, borderline, psicosi) spesso molto gravi e non adeguatamente indagati e diagnosticati.
Tutto ciò sta facendo sì che i nostri bambini e ragazzi, nel periodo più delicato e fondamentale della crescita in cui l’essere umano prende coscienza della propria identità sessuale, crescano con la convinzione troppo superficiale e permissiva che tutto è possibile, che tutto è normale e che l’orientamento sessuale può essere scelto indifferentemente dall’essere nato maschio o femmina, aberrante come pensiero e diabolico come insegnamento. Così è scontato che avremo dei futuri adulti con la mente oscurata, confusa che unendosi con lo stesso sesso, saranno impossibilitati a costruire delle famiglie sane e tradizionali, composte da Uomo e Donna, che siano in grado di generare e far crescere dei figli con solide basi etiche e soprattutto rispettose dell’insegnamento Divino, cioè naturale, tra il Femminile e il Maschile che in questa realtà esistenziale sono essenziali per la continuazione della specie che verrebbe così drasticamente interrotta.
Genitori attenti e consapevoli (ce ne sono) del grave scempio messo in atto, propongono una soluzione immediata e attuabile: le “Home Schooling” composte da
insegnanti rigorosamente selezionati, con elevato valore etico e morale che abbiano a cuore la vera istruzione nel senso più completo della parola e rispetto per la Vita e per l’igiene mentale di ciascuno. Questa realtà è già attiva e sta acquisendo un grande spazio in quella parte sempre più crescente di “società consapevole”. Sarà necessario per il futuro ritornare ad un vecchio metodo scolastico seppur adeguatamente rivisitato e modernizzato al fine di trasformare i nostri fruitori da passivi a consapevoli e coscienti, a tale scopo la scuola si impone di rigenerare, correggendoli, programmi e metodi, incrementando materie e non diminuendole come ad esempio inserire nuovamente l’Educazione Civica, estremamente necessaria in una società così priva di concetto di autorità, di educazione e rispetto delle regole, così come lo studio delle religioni per integrare le diversità tra i vari individui e le varie provenienze. Mantenere in piedi un popolo giovanile ignorante che non ha concetto di autorità, di disciplina e di obbedienza quali strumenti che da soli conducono alla libertà, diventa estremamente pericoloso e fa ammalare un contesto sociale da cui ci si riprende con grande difficoltà e ci si rialza veramente traballando per ancora lungo tempo. La nostra scuola non insegna più nulla, non educa e non fa evolvere, mancano i maestri, i nostri ragazzi sono sempre più parte di un sistema consumistico che li rende bisognosi, dipendenti, attaccati e soggiogati, lontani dalla libertà e da quello stato di coscienza di uomini liberi del futuro con la propria coscienza anche spirituale che li faccia evolvere verso un campo così difficile da acquisire, quello della libertà coscienziale, la sola via per poter approdare ad una scelta libera e consapevole. Ci piace qui condividere alcuni punti di vista scritti da Maurizio Blondet inerenti appunto alla scuola, alla cultura e al futuro delle prossime generazioni in cui sono riportate tre alternative per il futuro delle stesse in Italia; le riportiamo integralmente. La prima riguarda il “gregge”, accettare la situazione e all’italiana cercare di trarne solo profitto personale. La seconda, triste ma inevitabile, è emigrare e riprendere in mano il proprio destino tranciando i legami con una nazione morente, indifferente ai suoi figli che soffrono e disinteressata a riprodurre se stessa per trasmettere i tesori ricevuti di civiltà, di conoscenza e di prosperità a generazioni capaci di crescere e maturare per realizzare il proprio scopo di vita. La terza opzione riguarda il lottare da posizioni di minoranza; quello che noi suggeriamo è di non arrendersi, bensì di riappropriarsi, per modificare il vuoto culturale che la politica di questi ultimi decenni ha creato al fine di ribaltarlo, costruendo su di esso, rigenerandolo affinché partendo dalla cultura stessa, patrimonio infinito del nostro Paese, si potrà finalmente porre le basi per radicarsi in modo concreto ed operativo per poi risorgere ad una nuova realtà sociale.

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